Con l’avvicinarci alle Elezioni 2018 si parla con insistenza crescente del cosiddetto tagliando antifrode scheda elettorale. Data la natura della notizie decisamente particolare, considerando anche gli enormi interessi in ballo con le votazioni in programma il prossimo 4 marzo, in tanti hanno pensato che potesse trattarsi di una bufala, ma come si potrà notare anche dal nostro approfondimento le cose non stanno esattamente così e per evitare che si crei confusione a ridosso del voto è utile chiarirci da subito le idee.
Cos’è esattamente il tagliando antifrode scheda elettorale? A nostro modo di vedere, potrebbe trattarsi di un sistema pensato per aumentare la trasparenza e la sicurezza del voto da parte di tutti, anche perché negli ultimi anni i social hanno favorito l’esplosione di bufale create ad arte proprio per mettere in dubbio la credibilità delle operazioni di spoglio. Di volta in volta, le varie parti politiche sono finite al centro di attacchi sotto questo punto di vista, ma con le Elezioni 2018 la questione potrebbe cambiare una volta per tutte. Sperando avvenga lo stesso nel nostro gruppo Facebook.
Il tagliando antifrode scheda elettorale sarà utile per creare un’associazione univoca tra l’avente diritto al voto e la scheda ricevuta al seggio. Il presidente controllerà che il tagliandino assegnato inizialmente (da non toccare per nessun motivo durante le operazioni di voto) sia effettivamente quello consegnato al momento del riconoscimento. Ricapitolando, ad ogni elettore sarà assegnata una scheda specifica e la corrispondenza verrà verificata al presidente del seggio prima di imbucarla, senza ovviamente mettere in discussione la segretezza del voto.
Attraverso il tagliando antifrode scheda elettorale, dunque, si eviterà il malcostume delle schede scambiate all’esterno dei seggi tra gli elettori. Pratica utilizzata per i voti di scambio con cui si dimostra a chi di dovere di aver espresso una determinata preferenza, prima di passare la scheda al prossimo elettore in coda, il quale fino ad oggi ha consegnato quella che gli era stata passata prima di recarsi nelle urne, per poi far proseguire la catena con quella ricevuta al seggio. Sarà sufficiente per limitare fenomeni illegali e le bufale (sempre all’ordine del giorno) su presunte attività non trasparenti nei seggi?