Abbiamo già chiarito in diverse occasioni la questione dei fantomatici 35 euro che sarebbero stati addebitati sulla bolletta Enel di aprile. La bufala (parziale, ma comunque bufala considerato che fa leva su cifre spropositate e tempistiche non veritiere) ha generato una nuova catena che si sta diffondendo su Whatsapp e Facebook nelle ultime ore.
Parliamo della già famosa iniziativa “Stacca il contatore” che sembra poter contare su un numero di seguaci non indifferente. Ma cosa si cela dietro il messaggio che sta circolando con tanta insistenza sulle reti sociali? Per cominciare, andiamo ad analizzare il testo e cerchiamo di capire se alla fine sarà davvero una protesta in grado di generare qualche tipo di effetto.
La data, per cominciare: la catena invita a staccare il proprio contatore Enel, per protesta, il prossimo 4 marzo dalle 10 alle 11 di mattina. Una data scelta non a caso, considerato che quella domenica sono in programma le elezioni politiche.
Insomma, ancora una volta si fa leva sul “sentiment” popolare. E scommettiamo che a poco servirà anche il comunicato ufficiale di Enel che ha assolutamente smentito i 35 euro addebitati nelle prossime bollette di aprile per “coprire” i morosi: domenica 4 marzo saranno in tanti a staccare il proprio contatore, convinti da una semplice catena su Whatsapp che i pochi centesimi di aumento previsti in un futuro nemmeno definito (dovrebbero essere 2.2 euro all’anno, 18 centesimi al mese) valgano una sorta di sommossa popolare, ovviamente soltanto via social.
Resta da capire come mai le stesse proteste non avvengano dinanzi a fatti decisamente più gravi e, soprattutto, che non godono di un’indignazione social come la bufale dei 35 euro sulla bolletta Enel. Nessuno è felice di pagare 18 cent al mese per coprire chi invece non paga, il problema è che si ragiona e si protesta sul nulla. Perché, lo ribadiamo per l’ennesima volta, nel momento in cui vi scriviamo Enel non ha aggiunto un solo cent in più del dovuto sulla vostra bolletta…