Bufala scie chimiche secondo Silvia Bencivelli: clamorosa condanna per Rosario Marcianò

Bufala scie chimiche
Bufala scie chimiche

La bufala scie chimiche fa la prima vittima ufficiale, considerando il procedimento che era stato avviato da Silvia Bencivelli nei confronto di Rosario Marcianò per diffamazione via web. Come sono andate esattamente le cose? Anni fa la giornalista aveva scritto un articolo per “La Stampa“, apostrofando in malo modo tutte le teorie che hanno cercato di provare l’esistenza delle scie chimiche e smontando, in questo modo, il lavoro portato avanti dal diretto interessato con il suo seguito di fan sui social network. Ben diverso rispetto alla natura del nostro gruppo Facebook.

Subito dopo la pubblicazione dell’articolo incentrato sulla bufala scie chimiche, la stessa Silvia Bencivelli pare aver iniziato a ricevere email di pessimo gusto da parte di Rosario Marcianò, che nei suoi confronti ha avviato una vera e propria campagna web pur di poter affermare le teorie sempre sostenute. La situazione è degenerata molto rapidamente, considerando anche il seguito di Marcianò ed il fatto che altre persone si siano unite alla sua causa, al punto che la giornalista ha deciso di procedere con le vie legali.

Il percorso è stato lungo e non senza insidie, anche perché tutti i procedimenti che coinvolgono i social network oltre ad essere costosi richiedono anche tempi dilatati per effettuare gli accertamenti del caso sulla reale identità di una persona. Il tutto però si è concluso prima del previsto, in quanto con una sentenza giunta in tempi record è stato deciso di condannare Rosario Marcianò a otto mesi di reclusione. Decisivo in tal senso un video che quest’ultimo aveva pubblicato su Youtube.

Difficile prevedere se ci saranno ulteriori risvolti sulla cosiddetta bufala scie chimiche, ma di sicuro quello riportato oggi 25 aprile rappresenta un precedente importante. La speranza è che casi del genere vengano ora limitati e che tutti possano esprimere le proprie opinioni nel pieno rispetto dei propri interlocutori dopo il caso che ha coinvolto Silvia Bencivelli e Rosario Marcianò.