C’è un metallo che, da sempre, scandisce la vita dei cittadini e del mondo. Per esso si sono svolte battaglie, volte a conquistarlo in misura ancora più elevata. Stiamo parlando dell’oro, il bene più prezioso. Quello che, nell’immaginario collettivo, fa rima con lusso, eleganza. Talvolta gioia e disperazione. Qualcosa di ambito, ricercato. Con cui la maggior parte delle persone, anche in maniera indiretta, sono entrate in contatto almeno una volta nella vita.
Un bene che conserva, intatto, il proprio fascino, nonostante si narri che sia presente sul nostro pianeta da oltre 5000 anni. Cinquanta secoli che hanno lasciato intatta la sua straordinaria magnificenza, a dispetto dell’inesorabile passare del tempo. Basti pensare all’utilizzo sfarzoso che ne facevano gli egizi, anche se furono i romani a decretarne, definitivamente, l’elevata importanza e maestosità, al punto da essere impiegato per la coniazione di monete.
L’antica leggerezza dell’oro, che resiste al passare del tempo
Le caratteristiche maggiormente apprezzate di questo metallo sono la brillantezza e la lucentezza del colore, non di rado accostate ad esseri supremi. Basti pensare a Horus, una divinità egiziana, che fu venerata, come poche altre, tra quelle presenti nell’antica cultura della Valle del Nilo. Di esempi, in tal senso, se ne potrebbero fare a bizzeffe.
E tutti farebbero comprendere, chiaramente, come questo metallo sia l’emblema della perfezione e della preziosità. Un qualcosa che ancora oggi, così come avveniva nei secoli scorsi, viene accostato alla sacralità, sancendo, di fatto, la sua strabordante importanza nella vita delle persone. Significati profondi, non banali, che vanno oltre al mero concetto di lusso col quale, spesso, viene identificato.
Non c’è da stupirsi, di conseguenza, se ogni giorno, nei pressi di un orafo a Milano piuttosto che un compro oro a Roma, comuni cittadini restano abbagliati ammirandolo esposto in vetrina, desiderosi di poter possedere un gioiello impreziosito dall’affascinante metallo giallo, disponibile anche in svariate sfumature: dal rosa al giallo, passando dal bianco al rosso.
Un bene pregiato, al tempo stesso leggero: il suo peso specifico, infatti, consente di poterlo trasportare comodamente ovunque. L’esempio più lampante è fornito dal cosiddetto “lingotto”: nonostante corrisponda ad una massa di 1 kg, risulta dimensionalmente inferiore ad un comune telefono mobile. Ad ulteriore testimonianza di quanto sia particolarmente elevata la densità dell’oro.
Dalla medicina alla tecnologia: l’oro non è soltanto simbolo di lusso
La leggerezza, però, non è l’unico pregio dell’oro. Esso, infatti, dispone di un’altra caratteristica che lo rende raro e unico nel mondo dei metalli: la duttilità e malleabilità. Con un’oncia d’oro, pari a circa 30 grammi, è possibile ricavare un filo in oro di 5 micron lungo oltre 80 km. Nessun altro metallo al mondo può vantare una facilità di lavorazione così elevata.
Quanto sia importante nella vita quotidiana, però, lo si può evincere da alcuni aspetti non correlati all’utilizzo, più che altro “estetico”, a cui solitamente è accostato. L’oro, infatti, è un elemento che trova largo impiego in ambito sanitario, settore, oggi più che mai, di rilevante importanza per qualsiasi soggetto.
In virtù dell’elevato grado di biocompatibilità, è estremamente utile nel campo medicale e delle nano-tecnologie per la cura di alcune malattie: le nanoparticelle d’oro sono in grado di eliminare esclusivamente le parti ammalate e risultano di grande aiuto nello svolgimento dei test diagnostici immediati.
Ma è nel campo elettronico e tecnologico, settore che sfruttiamo quotidianamente in maniera ampia (l’esempio dello smartphone è certamente il più calzante), dove trova maggior impiego. E a renderlo di così largo utilizzo in questo mondo è la forte resilienza, che lo fa risultare, di fatto, il miglior conduttore, attualmente disponibile, per consentire il corretto utilizzo di tutti i più importanti dispositivi remoti ai quali facciamo ricorso nella nostra quotidianità.